[Recensione] Memory di Filippo Parisi
Una silloge che si anima come un mosaico incalzante di sensazioni e riflessioni, mai passiva, mai doma, ma che in una successione di flashback, conduce il lettore senza tregua e a ritmo serrato lungo la schermata di una memoria impietosa.
La mia opinione.
Memory è una raccolta di poesie che parlano di un viaggio: quello di
un giovane alle prese con i ricordi, spesso dolorosi.
Filippo Parisi, con delle poesie scorrevoli e alla portata di
chiunque, parte dalla fine di un amore e alterna speranze, delusioni e
malinconie.
“Sognavo un futuro insieme a te. Ora tutto mi appare in ombra. Ed io ritorno nel buio della notte, dove mi nascondo assieme ai miei simili”.
Talvolta la tristezza emerge talmente tanto che non si può non
ritrovarsi nei suoi pensieri. Anche se ci sono poesie che esprimono un pensiero
ottimista per il futuro e per la vita, la malinconia sembra protagonista, non
solo per le esperienze amorose, ma anche per le delusioni della vita in
generale, di un Paese avvelenato e di una società talvolta ipocrita.
“Di veleno ne basta una goccia, questo Paese di veleno ne ha fin troppo”.
Le poesie seguono un flusso di pensieri che lasciano il messaggio
finale che qualunque esperienza, positiva o negativa, ci arricchisce in qualche
modo.
“Non chiedo l’impossibile soltanto una mano da sfiorare e poi decidere se tenderla e ricambiare la stretta”.
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