[Recensione] Aspettando Bojangles di Olivier Bordeaut
Trama
Immaginate di
essere un bambino e di avere un padre che non chiama mai vostra madre con lo
stesso nome. Immaginate poi che a vostra madre quest’abitudine non dispiaccia
affatto, poiché tutte le mattine, in cucina, tiene lo sguardo fisso e allegro
su vostro padre, col naso dentro la tazza di latte oppure col mento tra le
mani, in attesa del verdetto; e poi, felice, si volta verso lo specchio
salutando la nuova Renée, o la nuova Joséphine, o la nuova Marylou…
Se immaginate
tutto questo, potete mettere piede nel fantastico universo familiare descritto
dal bambino in queste pagine. Un universo in cui a reggere le sorti di tutto e
tutti è Renée, Joséphine, Marylou… la madre.
Di lei, suo
marito dice che dà del tu alle stelle, ma in realtà dà del voi a tutti, a suo
marito, al bambino e alla damigella di Numidia che vive nel loro appartamento,
un grosso uccello strambo ed elegante che passeggia oscillando il lungo collo
nero, le piume bianche e gli occhi di un rosso violento.
Renée,
Joséphine, Marylou, o anche, ogni 15 febbraio, Georgette, ama ballare con suo
marito sempre e ovunque, di giorno e di notte, da soli e in compagnia degli
amici, al suono soprattutto di Mister Bojangles di Nina Simone, una canzone
gaia e triste allo stesso tempo. Per il resto del tempo si entusiasma e si
estasia per ogni cosa, trovando incredibilmente divertente l’andare avanti del
mondo. E non tratta il suo piccolo né da adulto né da bambino, ma come un
personaggio da romanzo. Un romanzo che lei ama molto e nel quale s’immerge in
ogni momento.
Di una sola
cosa non vuole sentire parlare: delle tristezze e degli inganni della vita;
perciò ripete come un mantra ai suoi: «Quando la realtà è banale e triste,
inventatemi una bella storia, voi che sapete mentire così bene».
La realtà,
però, è a volte molto banale e triste, così scioccamente triste che occorre più
di una prodigiosa arte del mentire per continuare a gioire del mondo.
La mia opinione
È davvero difficile per me parlare di “Aspettando Bojangles”, il favoloso esordio di un giovane scrittore francese pubblicato da Neri Pozza.
Nelle prime pagine ci si trova davvero spiazzati… Si viene subito catapultati in un mondo fantastico, un microcosmo familiare composto da tre persone, padre,
madre e figlio dove sembra regnare solo una parola: divertimento. La voce
narrante è quella del piccolo protagonista, che si ritrova completamente
travolto e affascinato da questo mondo "diretto" dalla mamma. Un
personaggio affascinante, di cui non sappiamo neanche il nome, perché varia di
giorno in giorno a seconda della fantasia dl padre.
A primo impatto è facile rimanere perplessi: non si riesce a distinguere la realtà
dalla fantasia, è un mondo dove regna l’invenzione e la stravaganza, dove il
figlio viene educato più dalle feste e dalle esperienze della vita che
dalla scuola, non amata dalla mamma.
Ma dietro tutto questo c’è la storia davvero triste, quella di una
malattia, o meglio diverse malattie tutte insieme: schizofrenia, bipolarismo,
isteria. Una diagnosi non perfettamente formulata dai medici,
ma che non lascia scampo: non c’è una medicina che potrà guarire del tutto. E
ad avere questa malattia è proprio la mamma, la donna così fantasiosa, così
allegra, così amata.
Sì perché questa è anche una grande storia d’amore: quella di un uomo
che incontra una donna e la mette al centro del suo mondo. E capisce che per
lei sarà capace di tutto, di andare al di là delle convenzioni sociali, di
quello che potrà pensare la gente. Per lei creerà un mondo felice fatto su misura per loro e il
loro bambino.
E poi c’è l’amore e l’ammirazione del bambino per i
genitori, che si sente sempre considerato, che viene trattato da “adulto” e che
in qualche modo riesce a maturare in questo mondo fittizio e stravagante, fatto di bugie “a
dritto” e “a rovescio". Ma,
d’altronde, come dice la mamma «Quando la realtà è banale e triste,
inventatemi una bella storia, voi che sapete mentire così bene».
Una bella storia che trasforma e nasconde la realtà, troppo spesso “nemico” crudele che viene a farci visita, senza lasciarci alcuna possibilità di
scelta.
È un romanzo che vi entrerà dentro, perché riesce a trattare con
grande originalità e fantasia un
argomento davvero doloroso che purtroppo tante persone conoscono. Il dolore si
insinua piano piano, quasi silenzioso, tra episodi divertenti e cose che a
prima vista sembrano da “pazzi”.
Unica raccomandazione che mi sento di darvi è di non pensare che sia
un romanzo facile e di non farvi ingannare dal numero delle pagine, esiguo
rispetto ai romanzi che circolano ultimamente. Perché “Aspettando Bojangles” è un romanzo
per anime sensibili che riescono ad andare oltre la superficie, proprio come i
protagonisti di questa bellissima e commovente storia.
Votazione finale: 5/5
Votazione finale: 5/5
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